L’associazione L.I.D.A. Sezione di Sassari, con il suo presidente, Maria Murru Carboni e una privata cittadina proprietaria di cane meticcio hanno proposto assistite degli avvocati sassaresi Vittore Davini e Marcello Bazzoni un ricorso al TAR Sardegna chiedendo l’annullamento dell’Ordinanza Balneare 2019 della Regione Sardegna (Determinazione Assessore EE. LL 1113 del 20.05.2019) che pone il divieto di transitare e sostare con i cani durante tutta la stagione balneare estiva (ovvero dal 1 di aprile al 31 di ottobre) dalle ore 8:00 alle ore 20:00 su tutte le spiagge del territorio regionale.
Con il ricorso viene chiesta la sospensione della predetta ordinanza; l’udienza si terrà a fine luglio.
Già altri Tribunali Amministrativi (Calabria, Basilicata e di recente TAR Lazio Latina) si sono pronunciati dichiarando illegittime le ordinanze che vietavano l’accesso dei cani alle spiagge per carenza di motivazione, illogicità, ingiustizia e disparità di trattamento, nonché violazione di norme costituzionali sul diritto di libera circolazione sul territorio nazionale,
Lo stesso TAR Sardegna con sentenze del 2012 e 2016 aveva, a suo tempo, riconosciuto illegittimo il divieto di accesso ai cani (seppur tenuti al guinzaglio e con museruola) ai giardini pubblici dei comuni di Isili e Nuragus, rilevando che “non è dato alcun modo di comprendere quale sia «il notevole disagio e rischio per la cittadinanza, in particolare per bambini, disabili ed anziani». […] Peraltro, se il rischio per la cittadinanza […] è relativo alla mancata raccolta delle deiezioni dei cani da parte dei proprietari, esso si risolve con mezzi ordinari e cioè con l’irrogazione di sanzioni a carico dei trasgressori e non vietando indiscriminatamente l’ingresso dai cani nelle aree verdi”.
Lo stesso ragionamento (sulla illogicità di richiamare un ipotetico pericolo per l’igiene pubblica) è stato seguito dal Tar Lazio e Basilicata per dichiarare illegittimo il divieto di accesso alle spiagge per i cani.
Il divieto di accesso dei cani alle spiagge viola altresì le norme europee, nazionali e regionali che riconoscono il valore sociale degli animali di affezione grazie al contributo che gli stessi forniscono alla qualità della vita, nonché le norme sulla prevenzione del randagismo e sulla lotta all’abbandono di animali, fenomeno particolarmente grave nei mesi estivi.
Aspettiamo dunque di conoscere l’esito del provvedimento del TAR.