Ci risiamo.
Ancora una volta riportiamo la notizia di un’indagine relativa ad un traffico di cuccioli provenienti dall’Est.
Come al solito, secondo quanto riportato dall’Ansa di oggi, il traffico vedeva operare varie persone tra la Slovacchia, Loano e Rimini: come al solito, ancora una volta, si procedeva – secondo le ipotesi investigative – con l’importazione illegale di cuccioli, ai quali venivano attribuiti documenti falsi in Italia, per poter essere venduti on line.
L’operazione, emblematicamente denominata “Luxury Dog” dalla Polizia di Stato, che ha condotto le indagini di concerto con gli omologhi slovacchi, avrebbe ricostruito un giro d’affari di circa un milione di euro all’anno. Sono finiti in carcere due persone in Slovacchia, un uomo di 64 anni di Loano, che secondo le indagini avrebbero gestito ed organizzato il traffico; oltre ad un napoletano di 45 anni che avrebbe avuto il compito di procurare i documenti falsi per il trasporto e la vendita, un commerciante di animali di Rimini; agli arresti domiciliari, infine un commerciante di Santarcangelo ed una donna di Cesenatico che avrebbe svolto il compito di curare gli annunci su internet e rispondere alle domande dei clienti.
Ci risiamo, dunque.
E non ci stancheremo mai di ripetere che un cucciolo non può avere un costo irrisorio e che non dovrebbe mai essere acquistato ignorandone la provenienza, i genitori, le metodologie di allevamento…
Chi di noi acquisterebbe per cento euro un brillante per strada?
Nessuno, certamente, perché quella pietra preziosa non può essere venduta per cento euro, salvo che sia oggetto di refurtiva o falsa. Ed allora perché la gente continua in gran numero ad acquistare cuccioli “di dubbia provenienza”? Ignoranza? Avidità? La speranza di fare “l’affare del secolo”?
Ancora un piccolo distinguo: se acquisto un gioiello per strada pagandolo una miseria, sarei io soltanto ad essere danneggiato dalla mia dabbenaggine. Se acquisto un cucciolo da un “cagnaro” o da un “trafficante”, la vera vittima è il povero cucciolo.